Un Tedesco su sei in piomba in povertà assoluta, nonostante i lucrosi guadagni dei “bravi” sulle nostre spalle.
di Vittorio Boschelli
Nonostante la Germania è l’unica ad aver guadagnato con l’euro, come dimostra il grafico sotto e come abbiamo detto più volte, come QUI, QUI, ecc, si allarga la forbice tra chi sta male e chi è straricco anche in Germania, a dimostrazione che l’euro non è stato fatto per i popoli ma contro i popoli europei, a vantaggio solo dell’elitè.
E dimostra anche che non è tutto oro quello che luccica, propinato dai media di regime, come il “miracolo” Tedesco.
Notizia di oggi, che devo confessare non mi dispiace per la prima volta in tanti anni di lotta per tutti i lavoratori, ci siamo sempre schierati a difesa dei lavoratori pubblici e privati dei medi e piccoli imprenditori come pochi, i bancari di Calabria e Sicilia sono in sciopero, per il rinnovo contrattuale e per i tagli cospicui previsti per esubero (siamo solo all’inizio), la loro arroganza in questi anni contro i cittadini in difficoltà non potrò mai dimenticarla, solo perchè si sentivano al sicuro rispetto ad altri meno fortunati, adesso hanno capito che tocca anche a loro e che nessuno è al sicuro, mi dispiace ma una lezione ci voleva, per ritrovare l’umiltà e il cuore perduto.
Un Tedesco si Sei vive in condizioni di povertà assoluta, certamente il dato è inferiore a quello italiano, ma se considerate che i loro governanti hanno incassato +1.600 Miliardi di Euro con l’euro e noi ne abbiamo persi -380 di Miliardi, la situazione poteva essere addirittura peggiore della nostra.
Naturalmente i killer dell’informazione italiani sono muti sull’argomento, devono propinarvi il “miracolo” tedesco come colpa vostra e bravura loro…voi siete corrotti…avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità…ecc, da scemenza in menzogna, altrimenti potreste capire e linciare tutti quelli che hanno voluto e difeso l’euro e unione, invece di continuare a votarli.
Ma noi sappiamo aspettare come dimostrano i bancari, il tempo è galantuomo per tutti e presenta sempre il conto, molto salato questa volta come mai prima d’ora.
Sul Die Welt appare questo articolo che vi ripropongo, con dati e grafici dal titolo:
DIE WELT: LA POVERTA’ MINACCIA 1 TEDESCO SU 6
L’ufficio federale di statistica ha pubblicato dati allarmanti.
Il rischio di impoverimento non è mai stato così alto. Addirittura 3,1 milioni di lavoratori guadagnano così poco da scivolare al di sotto della soglia di povertà.
Il rischio di povertà è sensibilmente maggiore tra le donne che tra gli uomini
Per circa la metà dei colpiti (1,5 milioni), già una vacanza di 1 settimana all’anno fuori casa non rientra nelle possibilità.
Quasi 600.000 poveri hanno rinunciato ad una autovettura propria perché non se la possono permettere.
Questi dati si basano sulle indagini delle famiglie.
“Il numero di lavoratori che con il loro reddito stanno appena sotto o appena sopra la soglia per le prestazioni Hartz-IV è spaventosamente alta” ha detto al giornale la Presidente della VDK (SozialVerband VDK Deutschland) Ulrike Mascher.
Per molte di queste famiglie il sussidio è evidentemente insufficiente per superare in un certo qual modo le difficoltà.
La responsabile delle politiche sul mercato del lavoro dei Linke Sabine Zimmermann chiede un rapido aumento del salario minimo a 10 €. Per combattere il trend negativo serve inoltre, secondo la Zimmermann, introdurre dei limiti nei rapporti di lavoro, come anche arginare o abolire il lavoro interinale e i Minijob.
A BREMA E NEL MECLEMBURGO C’E’ IL RISCHIO PIU’ ALTO.
Un’occhiata alle statistiche svela anche come ci siano grosse differenze regionali.
Nel 2013 il rischio povertà era chiaramente più alto della Germania Orientale che nella ex Repubblica Federale. Il numero delle persone a rischio è del 19,8% nei nuovi Land e del 14,4% nella Germania occidentale, chiaramente superiore rispetto al valore degli anni scorsi.
L’ufficio di statistica presenta i dati sul rischio di povertà sulla base del censimento del 2005. Da allora gli indici di povertà dell’est e dell’ovest si sono certamente avvicinati, tuttavia la minaccia della povertà rimane sensibilmente più alta nella Germania orientale. Nel 2005 il 20,4% dei tedeschi dell’est e il 13,2% dei tedeschi dell’ovest era ritenuto a rischio di povertà.
In Germania sempre più lavoratori riescono, a quanto pare, a vivere a malapena col loro reddito. Come riferisce il “Saarbrücker Zeitung”, secondo i dati dell’ufficio federale di statistica, alla fine del 2013 circa 3,1 milioni di lavoratori percepiscono un reddito al di sotto della soglia di povertà. Nel 2008 erano almeno 2,5 milioni. E’ un aumento del 25%. Soprattutto la cosiddetta quota a rischio di povertà raggiunge il livello record di 16,1%.
E’ considerato a rischio di povertà chi, compresi tutti i sussidi statali come, per esempio, fondi per la casa o per i figli, raggiunge meno del 60% del reddito medio.
Nel 2013 la soglia era di 939 € netti al mese. Per le famiglie con 2 figli si parla di soglia di povertà quando il reddito familiare netto è inferiore a 2056 €.
Molti non ce la fanno ad andare in vacanza
Una analisi dettagliata delle statistiche ci offre una visione più precisa della sgradevole situazione di molti cittadini.
Essa svela che nel 2013, 370.000 lavoratori poveri non sono riusciti a pagare l’affitto entro la scadenza, 417.000 hanno rinunciato ad un riscaldamento adeguato, e 538.000 hanno risparmiato sul cibo e si sono preparati un pasto completo soltanto un giorno ogni due.
Nel 2005 Il pericolo di povertà è al minimo sia nel Baden-Wurttemberg che nella Baviera, è il più alto a Brema e nel Mecleburgo – Pomerania Anteriore. Nel 2013 il rischio di povertà è all’11,4% in Baden – Wurttenberg, e all’11,3 % in Baviera.
A Brema e nel Meclemburgo è circa il doppio (24,6% Brema, 23,6 % Meclemburgo). A confronto con l’inizio della rilevazione nel 2005, il rischio di povertà è sceso con più vigore in Turingia e in Sassonia-Anhalt. E’ salito di più nel Nordreno-Vestfalia e a Berlino.
SVILUPPO NEGATIVO NEL BACINO DELLA RUHR.
Osservando le 15 città più popolose, il rischio povertà è il più basso a Monaco (11,4%) e a Stoccarda (13,4 %). Il più alto a Dortmund (26,4%) e a Lipsia (25,9%). Nel confronto col 2005 il rischio povertà è sceso ad Amburgo, Norimberga e Dresda.
Nelle restanti città esaminate il pericolo di povertà è salito dal 2005: l’aumento maggiore si è verificato a Duisburg, Dortmund, Düsseldorf e Colonia.
Deludente è anche riconoscere che la Germania, col suo tasso di povertà medio del 16.1%, non se la cava bene in confronto all’Europa. Per la maggiore economia sociale e simbolo economico del continente non è certamente motivo di gloria che Paesi come l’Irlanda, scossa dalla crisi, e la malata Francia, mostrino un tasso di povertà inferiore.
Per non parlare di nazioni come i Paesi Bassi, la Norvegia (entrambi al 10.1%) o la Repubblica Ceca (9.6%), che chiaramente hanno punteggi migliori. Solo nazioni veramente in crisi come la Grecia (23.1%), la Spagna (22.2%) o l’Italia (19.4%) battono di molto la Germania.