Grecia, Germania e il Bild e le due menzogne a tempo perpetrate ai popoli.
di Vittorio Boschelli
Prima che a qualche idiota gli venga in mente che dobbiamo essere contro il popolo tedesco, perchè lo dice il piddino tizio o caio, (per togliersi le loro colpe) sottolineo che tutti i popoli, quindi anche quello tedesco che non naviga nell’oro come potrebbe e come vi hanno fatto credere, sono stati ingannati e sottomessi attraverso una moneta di nome EURO, le nostre critiche ai tedeschi sono sempre intese verso la classe politica e capital finanziaria, quelli che decidono per intenderci.
La scelta di entrare nell’euro e di rimanerci, pur sapendo che la Germania stava barando, tradendo i trattati e facendo la svalutazione del lavoro è UNICAMENTE DEI NOSTRI POLITICANTI DA DESTRA A SINISTRA PASSANDO PER GRILLO, questo deve essere chiaro a tutti, perchè era chiaro dal 2000 a tutti.
L’euro che finiva lo sapevamo, come sapevamo che era impossibile fare l’altra europa, così cara ai piddini, lo abbiamo ripetuto fino alla morte, per due semplici motivi politici oltre a quelli economici, che poi sono due menzogne che avrebbero impedito qualsiasi correzione, pena la fine dei politicanti tutti, meglio finire i popoli e portarli nel caos e l’uno contro l’altro.
1) Ai tedeschi è stato detto per un decennio e più che i paesi del sud europa sono spendaccioni e corrotti, quindi i loro salari andavano tagliati perchè dovevano appianare i nostri debiti.
2) Ai paesi del sud europa, Italia, Grecia, ecc, è stato detto che l’euro non funziona, perchè la colpa è nostra, perchè abbiamo vissuto oltre le nostre possibilità e non siamo stati produttivi come i tedeschi, quindi le “riforme”, tagli e sacrifici ce li meritiamo e sono necessari per diventare bravi come i tedeschi.
Quando affermavamo questo anni fa, la gente ci sorrideva in faccia, ma voi oggi capite benissimo il perchè i tedeschi vogliono l’uscita dall’euro dei greci e i greci dall’altra parte bruciano le bandiere tedesche in piazza, noi che sapevamo dove si volesse andare a parare, abbiamo sostenuto sempre quello che gli altri non vi dicevano, che la verità non sono quelle due menzogne e che proprio quelle se non fatte capire ai popoli, oltre che a distruggere l’euro, che ci avrebbe pensato da solo, avrebbero distrutto l’europa, altro che pace.
Adesso sento già la terza menzogna, quella che avevamo previsto vi dicessero prima della fine dell’euro, (una cosa è positiva siamo verso la fine) in funzione delle altre due, per salvarsi dal fallimento dell’euro e per averlo sostenuto, pensando che voi abboccate per l’ennesi volta, ecco a cosa è servito scrivere e informare, altro che non serviva a nulla, come qualche idiota sosteneva, “La colpa non è nostra ma dei tedeschi, noi volevamo un altra europa”, come se loro non sapessero nulla, come il popolo ignaro all’epoca, come i tedeschi hanno fatto l’unificazione, con quali soldi e come viene sfruttata dai tedeschi con i salari, esattamente come hanno sfruttato voi con il loro accordo e tutti i paesi del sud europa, questa è la vigliaccheria dei nostri politicanti.
Dopo la decisione di dare l’ossigeno al Glorioso Popolo Greco, in Germania uno dei più famosi quotidiani, il BILD Zeitung lancia una campagna tra i propri lettori per spingere il governo a non mantenere neppure l’accordo vantaggioso per la Germania già raggiunto, proprio a causa delle menzogne che vi ho illustrato prima.
Noi sappiamo che la verità è molto diversa dalle loro menzogne, sia per il popolo tedesco che per i popoli del sud europa, vale anche per i Greci, che poi è questa.
“Ciò che è importante per la competitività internazionale di un paese non è la produttività in quanto tale, ma è la produttività in relazione ai salari. Questo è il concetto di costo unitario del lavoro. Quindi, se la produttività è in aumento del 5 per cento, è una cosa meravigliosa. Ma i vostri stipendi, in un’unione monetaria che ha un obiettivo di inflazione del 2 per cento, dovrebbero aumentare del 7 per cento, perché solo allora sarete alla pari con i vicini, in cui, per esempio, la produttività è in aumento, ma non del 5 per cento. Quindi questa è una regola molto semplice. Questa regola deve essere rispettata. Ognuno deve adeguarsi alla propria produttività. E anche all’obiettivo di inflazione concordata.
La Germania ha violato questa regola, non perché sia diventata più produttiva – questo, a proposito, non è vero; la Germania non è stata più produttiva, ad esempio, della Francia – ma facendo un’enorme pressione politica sui salari. Così la Germania ha determinato una svalutazione reale, per così dire, senza avere più una propria moneta, ma prodecendo esattamente lo stesso effetto. E’ quello che gli economisti chiamano una svalutazione del tasso di cambio reale, e quindi un miglioramento della competitività. E questo è chiaramente qualcosa che non può essere ripetuto da altri, perché non tutti possono svalutare, perché il concetto di svalutazione è relativo, è sempre in relazione a qualcun altro che si può svalutare, ma non tutti i paesi del mondo o non tutti i paesi dell’unione monetaria possono svalutare. E se poi ci provano, il risultato è la deflazione. Ed è esattamente dove ci troviamo adesso. E pertanto la concezione tedesca fin dall’inizio è stata disastrosa ed è stata davvero una decisione sbagliata del governo in quel momento, il governo tedesco rosso-verde dei primi anni 2000, di fare questa enorme pressione sui salari per migliorare la competitività. Era esattamente il momento sbagliato per farlo.
Insomma, questa è una parte delle accuse verso la Germania. Gran parte dell’opinione pubblica economica tedesca si scaglia contro la Grecia per il fatto che i greci hanno permesso ai salari di salire di un qualcosa come il 20 per cento, mentre in Germania stavano scendendo. E questo, dicono, è un esempio dell’ efficienza della Germania, e dell’inefficienza della Grecia.
Sì, questo è un meraviglioso esempio, perché il 20 per cento è esattamente quello che è necessario, a seconda della produttività. Ma mi permetta di portare l’esempio della Francia. Vedrà che la Francia è molto più importante della Grecia. Tutti si concentrano sulla Grecia, ma il vero problema è la Francia. La Francia ha fatto tutto bene. La Francia ha avuto un aumento della produttività dell’ 1,5 per cento. La crescita dei salari francesi è stata del 3,5 per cento. Quindi la differenza era esattamente l’obiettivo di inflazione del 2 per cento. E quindi la Francia è stata perfetta. Ma la Francia è nelle stesse difficoltà della Grecia – in linea di principio, non così gravi, ma in linea di massima hanno un enorme divario con la Germania in termini di competitività. Perché? Be’, perché anche la produttività tedesca era dell’1,5 per cento, ma i salari nominali tedeschi sono aumentati solo dell’1,5 per cento e non del 3,5 per cento, come in Francia. Così [i francesi] non hanno fatto niente, hanno fatto tutto giusto, ma sono comunque in difficoltà. Ed è qui che appare l’ingiustizia ed è assolutamente chiaro che occorre affrontare alla radice questo problema dell’unione monetaria, che non è stato affrontato nel corso dei primi dieci anni.Ma se non lo affrontiamo ora, non troveremo mai una soluzione per la zona euro. Si dimentichi della Grecia. Se Francia e Italia devono fare le stesse politiche della Grecia, finisce con una Grande Depressione.
Può immaginare cosa significa, politicamente? Sarà un disastro”.
Naturalmente il disastro sarà per i luogocomunisti che hanno mentito e questo inizia a fare paura e quando si ha paura si è costretti a dire qualche verità, non perchè sono realmente pentiti o vi vogliono bene, ma per salvarsi il sedere, politicamente parlando se va bene, se invece va male succede questo, non a caso abbiamo deciso di lottare nonostante i Fiore…di turno, che ancora pensano alla corrruuuzzziiiooonnneee, come se fosse solo italiana e non pensano a quella colossale che c’è dietro, la libera circolazione dei capitale e l’euro e il silenzio COMPRATO dai CORRUTTORI BRAVI per fare in modo che si accettasse l’euro e la distruzione di interi popoli o i corruttori sono meglio dei corrotti?